Piccola presentazione della Chiesa di Castel Nuovo di Bisano, attualmente sotto il Comune di Monterenzio (Bologna) estratta, in originale, dall'opera:
"Le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna - Ritratte e descitte - Bologna Litografia Marchi e Corty - Tipografia di San Tommaso D'Aquino - 1844".
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA DI CASTELNUOVO DI BISANO
(Congregata all'Abbazia di Barbarolo)
Intorno a questa Parrocchia pochissime notizie si hanno riguardanti la sua antichità, perchè nulla esiste nell' Archivio Parrocchiale, se non un libro di battezzati che comincia
al dì 2 Febbraio 1638; e gli storici Bolognesi non parlano punto nè del territorio, nè del Castello, che ivi doveva essere : ed avvi luogo a sospettare che appartenesse ai signori di Loiano.
In due rogiti che esistevano nell' Archivio di San Francesco in Bologna si trova fatta menzione di questo luogo.
Il primo è dell'anno 1279 colla data 23 Agosto; dal quale si ricava che una certa Samaritana di Gherardino da Castelnuovo fece vari lasciti a luoghi pii, ed ai poveri; e nell'altro la data del 4 gennaio 1384 si dice che Badino di Lippo detto Pino da Bisano lasciò alla Chiesa di San Giovanni battista di Castelnuovo lire 50.
Per questa mancanza di notizie non è possibile indicare nemmeno approssimativamente l'epoca della primiera fondazione del tempio parrocchiale, che però a' tempi del Calindri secondo esso racconta fu ristaurato e rimodernato unitamente alla Canonica essendo allora parroco Don Andrea Michelini.
Questa Chiesa è posta in cima ad una serra tra la Zena e l' Idice a 18 miglia circa da Bologna fuori di Porta Santo Stefano, ed è ornata di un bel campanile.
L'interno della Chiesa è a travature, e si compone di due altari laterali oltre il maggiore, e il Battistero; l' uno di questi due altari è dedicato alla Beata Vergine Annunziata, e l'altro alla Madonna del Buon Consiglio.
Il quadro dell'Altar maggiore, opera di niun pregio artistico, rappresenta San Giovanni Battista che è il titolare della Chiesa; il 21 Giugno, viene da questi popolani particolarmente solennizzato come quello che è sacro al loro protettore.
Vedesi nel pavimento di questa Chiesa una lapide sepolcrale antica di marmo paria tutta guasta, forse ad appropiarla per coperchio di una sepoltura; e non è più possibile leggervi l'iscrizione che anticamente vi doveva essere, scorgendvisi ora solamente ' P. M. '. e in una seconda linea 'CLAVEN'.
Conservasi ancora in questa parrocchiale un Cristo con sotto la seguente iscrizione:
"QUESTO SS. CROCIFISSO FU BENEDETTO DA PADRE
LEONARDO (BEATO LEONARDO DA PORTO MAURIZIO)
PER LE SUE MISSIONI L' ANNO MDCCXLVI."
La Parrocchia in discorso è piccola contenendo solamente 200 anime circa, secondo la statistica del 1845, e confina con Bisano, San Benedetto, Scanello, Barbarolo, Santa Maria di Zena e Cassano, e ne è Parroco odierno il Molto Reverendo sig. Don Ilario Francia.
In quanto poi al civile questa parrocchiale dipende dal Comune di Monterenzio, sotto il governo di Loiano, e in quanto allo spirituale è soggetta al plebanato di Barbarolo.
Nel territorio di Castelnuovo non vi sono pubblici Oratori ne signorili villeggiature, forse per essere luoghi montuosi e d' aspro clima, poco acconci ad offrire ricreamento ai cittadini che lasciano la città per ire a godersela nelle comode e dilettevoli ville.
Il terreno di questo distretto è di superficie arenosa per gran parte delle alture e nelle cime de' suoi colli: di verso l' Idice poi è Tufacea, cambiandosi in Cretosa, ed Argillacea verso Zena e specialmente nelle cavità, e ne' valloni che vi sono.
I prodotti maggiori di questi terreni consistono in ghiande, in boschi da cui ricavasi molto combustibile, in molti frutti e gran pascoli, raccogliendovisi poco grano.
NB. Testo integrale copiato da "Le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna - TOMO I - Forni Editore Bologna "
da "Le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna Ritratte e descritte - Bologna - Litografia Marchi e Corty - Tipografia di San Tommaso D'Aquino . anno 1844."