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Con grande pazienza e ricerca siamo venuti in possesso di alcuni semplici carteggi di San Leonardo.
Trattasi di "lettere" che il santo inviava al Pontefice e le risposte di questi.

Inoltre altri documenti che danno ulteriore testimonianza e il grande interesse che rivestiva la figura di  "padre Leonardo" come così veniva chiamato prima che fosse elevato agli onori degli altari.

La loro traduzione è apparsa da subito abbastanza complessa e pertanto, oltre a quello che daremo come traduzione nei punti più chiari, forniremo una immagine dello scritto su cui chiunque può cimentarsi nella interpretazione.

Nulla di particolare, di "segreto", ma semplici scritti che testimoniano la vita di San Leonardo.

Il primo documento trattasi della "Certificazione" degli scritti su "Padre Leonardo" per lo studio e l'analisi della vita per la sua Santificazione.
Ci scusiamo se la qualità dell'immagine (fotocopia) se non è di ottima qualità, ma ci sono pervenute in tale stato.

 documento-leonardo


La traduzione, con una certa difficoltà, per via di lettere non chiare, sommariamente riporta:

Il sottoscritto, e credo indubbia
L'epistola è legato a due chiusure (?), quella che è la luce blu, l'altro giallo e ornato con altri due per sigillare la maggior parte del mio ufficio, e due volte un minore in spagnolo, sigillato con cera rossa forte, per essere B. Leonardi Porto Maurizio missionari della Stretta Osservanza Apostolica ritirato , San Bonaventura mani della città, come è evidente dai personaggi o la forma letteraria, che ho paragonato con altri della stessa documenti sono autentici esattamente la stessa risposta decretiamo....
(poi riporta delle probabili note che non appaiono nella fotocopia)

(sul fondo termina)

In fede, ecc
Dato a San Bonaventura dal nostro incontro il 24 del mese Aprilie anno 1817 .
Canonico postulatore

Trattasi quindi di un documento per la "pratica" in corso di Santificazione del Beato Leonardo da Porto Maurizio.

Pubblicato: 14 Luglio 2014

Un'altra interessante documentazione è relativa alla erigenda Via Crucis  in Barbarolo.

Il primo documento è la "lettera" che viene inviata in data di ottobre 1751 con la firma dell'allora Abate Sebastiano Tinti.

Indirizzata al Molto Rev.mo Monsignor Vicario Generale è la "supplica" affinchè anche nella chiesa di Barbarolo possa erigersi la Via Crucis.
Particolare da osservare, come il tutto sia una "preghiera" a favore del popolo "desideroso" affinchè sia concessa questa grazia.

Il testo (in una personale traduzione) recita:

" D. Sebastiano Tinti moderno Abbate di S. Pietro di Barbarolo, umilissimo Dev.di Vs. stima, e ....gli espone, che questo suo popolo è desideroso che si eriga la Via Crucis in questa Chiesa di Barbarolo; acciò riverentemente supplica l'innata beniglità di Vs Illustrissima e Reverendissima ( nel testo vi sono le abbreviazioni), volersi degnare di concederle la facoltà: che detta Grazia. "

Sul documento inviato viene apposto, come visibile da altra mano e in latino, l' autorizzazione affichè la richiesta venga esaudita.

"Crucis Viam erigendi, dummodo, Religiosos Ord. Observandis S. Fran.ci fiat erectio, necnon servendis Constitutiones Pontificere, facultatem concedimus.
Ex Pal=o Arc.li Bononie Die 18 Ott.1751
(segue la firma)

Pertanto la facoltà  viene concessa con la nota importante:
"purchè sia eretta dal Religioso dell'Ordine degli Osservanti di San Francesco se non secondo la Costituzione Pontificia, cioè secondo i termini in essa regolati.

Questa è la copia della richiesta con apposto sopra la concessione:
Purtroppo la firma...è difficilmente leggibile

Lettera per erezione Via Crucis 

 

Ricevuta la facoltà  l'allora Abate di Barbarolo con illuminata saggezza e preveggenza, stese un documento autografo e sigillandolo con il sigillo di allora nella quale attestava che la Via Crucis era stata eretta per mano di Padre Leonardo da Porto Maurizio.
Una attestazione ulteriore di quanto fosse un "onore" avere nella propria Chiesa tale Missionario Pontificio la cui fama precedeva ogni visita dello stesso.

Il testo (in una personale traduzione) recita:

" Io ...Abate di San Pietro di Barbarolo ho concesso la licenza al Molto Rev. Padre Leonardo da Porto Maurizio Missionario Apostolico dei Minori ....del Ritiro di San Bonaventura di Roma, acciò colle dovute licenze in ......dell'Illustrissimo e Reverendissimo Monsignor Vicario Generale di Bologna e del suo superiore Guardiano e Direttore del detto Ritiro da me vedute, conforme prescrizione il Decreto della S. Congregazione delle Indulgenze, emanato il 30 agosto 1748, possa erigere il Santo esercizio della Via Crucis in questa mia Chiesa di S. Pietro di Barbarolo, conforme di fatto si è eretto in questo di 22 ottobre 1751, ed affinchè da posteri non si possa mettere in dubbio la detta erezione ho fatto la presente di proprio pugno, e sigillata col solito sigillo questo dì 22 Ottobre 1751.
In fede. 
Io P. Sebastiano Tinti  Abate Suo affezionatissimo

Questo è la copia della lettera manoscritta:

leonardo1 0001

 

Pubblicato: 14 Luglio 2014

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