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riprende la narrazione don Giorgio - parte 5° - periodo bellico

( ...seguito della 4 parte)

 

Bisogna qui dire una parola di fortissima critica anche nei confronti delle forze armate Americane che distruggevano con tanta facilità Chiese e costruzioni anche di valore storico e architettonico,

L'ingenuità dei comandi americani aveva dell'incredibile !
Bombardavano chiese, come quella di Barbarolo, Monte delle Formiche, ecc ritenendo i tedeschi tanto scemi da andare a nascondersi in luoghi così in vista.

Del resto, anche Monte Cassino fù distrutta con un violento bombardamento senza necessità alcuna.
La popolazione di qui affermava che gli americani hanno la vinto la guerra solo per il potenziale bellico e non certo per le capacità dei loro comandi.

lato chiesa Barbarolo distruttaDon Ugo Trerè, con la chiesa distrutta e la casa Canonica in parte inagibile o pericolosa, anzichè trasferirsi altrove rimase sul posto, per stare accanto ai suoi parrocchiani, ritirandosi negli scantinati, rimanendo così qui, in piena zona di fronte bellico, con la sua amata gente, che, a differenza delle zone di Livergnano, Scascoli, Anconella, non era stata fatta sfollare.

La gente riceveva cibo e anche indumenti e coperte dagli americani.
Alcuni parrocchiani morirono colpiti da granate tedesche (vedi il registro parrocchiale dei defunti), ma preferiva restare, nonostante il pericolo, piuttosto che andare profughi a Firenze.

Qui, a Barbarolo, erano piazzate le artiglierie anglo - americane.

Il fronte di guerra arrivo qui il 6 ottobre 1944 e vi rimase fino al 18 - 19 Aprile 1945.

 

 Io mi trovavo in Seminario, la mia famiglia abitava allora ai Casoni di Sopra; il fronte di guerra ci tenne divisi per tutti questi mesi senza che io sapessi nulla di loro e senza che loro sapessero nulla di me.
Io avevo raggiunto il Seminario all'inizio di settembre.
Nessun seminarista o Chierico era obbligato a rientrare in Seminario.
I superiori avevano informato le famiglie che potevano, se volevano, recare i figli in Seminario ma sotto la responsabilità della famiglia stessa.
Io preferii rientrare.

Se a Bologna c'era il pericolo dei bombardamenti era pur vero che il Seminario era un po fuori dalla città; ma parte di esso, ceduto dal Cardinale Nasali Rocca per ospitare i feriti di guerra militari, portava sui tetti, ben visibili i segni della Croce Rossa; non doveva quindi essere bersaglio di azioni belliche.
Quassù, poi, durante l'estate precedente l'arrivo del fornte, si verificarono azioni pericolose anche per la popolazione: incursioni di aerei anglo - americani contro colonne di di carri militari tedeschi, con mitragliamenti a bassa quota; azioni della contraerea tedesca contro formazioni di bombardieri anglo - americani con  relativi abbattimenti di aerei e cadute delle schegge dei proiettili della contraerea.

Trovarsi per setrada, allo scoperto, mentre avveniva tutto questo poteva essere pericoloso; in più potevano verificarsi rappresaglie tedesche per la presenza in zona dei partigiani.

Un grosso pericolo era rappresentato dai possibili rastrellamenti di uomini da parte dei tedeschi: uomini che poi venivano inviati in Germania o altrove per lavori come mano d'opera

Fatte tutte queste considerazioni mi sentivo più sicuro in Seminario e partii, prendendo con me la veste talare nuova, fatta fare in precedenza, per la "Vestizione";
tale cerimonia fu compita in Seminario la notte di Natale del 1944, nella sala grande, di quella che un tempo era la "Villa Revedin" e che durante gli anni nei quali gran parte del Seminario (anche la Cappella) funzionava da Ospedale Militare, era usata come Cappella del Seminario stesso.

La veste talare ci venne posta dal Cardinal Nasali Rocca.
Fu una notte calma; anche le artiglierie tacquero; non vi fu nessun bombardamento.

Certo che, anche in quella notte, la prudenza richiedeva di tenere tutto ben chiuso in modo che non filtrasse fuori nessuna luce.
Ogni luce, infatti, poteva l'attenzione dei ricognitori e costituire così un punto di bersaglio da colpire.

Quattro giorni dopo, alle ore 4 e minuti 8 del mattino (così segnava l'orologio della Villa Revedin al punto in cui si fermò) anche il Seminario e la Villa Revedin furono bombardati da uno dei soliti aerei solitari che durante la notte a varie riprese giungevano a bombardare, or qua, or là bersagli vari;
furono sganciate 4 bombe; una sull'ala Est del Seminario, una su Villa Revedini e due a vuoto nel bosco sottostante il seminario.
Non ci fu nessuna vittima perchè la bomba sul Seminario colpì il muro maestro e scoppiò in alto scoperchiando il tetto.
Quella sulla Villa colpì il centro producendo una gran voragine, ma in quel punto non vi era nessuno (il Cardinale Nasali Rocca e i suoi famigliari riposavano nella parte che non fù colpita)

La parte del Seminario colpita aveva sul tetto una grande Croce Roosa in campo bianco perchè ospitava all'ultimo piano personale dell'Ospedale Militare, ma evidentemente tale segno non venne rispettato, forse perchè il bersaglio era la vicina Villa Revedin e non era facile per un pilota centrare con assoluta precisione un bersaglio,
Ma se il bersaglio da colpire era Villa Revedin a chi erano destinate quelle bombe ?
Ci fu chi udì dal Cardinale Nasali Rocca esclamare: " queste bombe erano per me !".

 

 

 

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